Che cosa ci conduce alla scelta di un partner? Perché scegliamo di vivere insieme ad una persona piuttosto che ad un’altra?
Si tratta di domande alle quali non è semplice rispondere. Certo è che alcuni potrebbero affermare di non sentire proprio l’esigenza di avere un partner, altri di non essere riusciti a trovarlo, oppure di avervi rinunciato; molti si convincono di essere condannati ad una vita solitaria (“non troverò mai la persona giusta per me, sono destinato/a a vivere da solo/a”); altri, dopo diverse esperienze, giungono alla conclusione: “trovare la persona adatta con la quale costruire il proprio futuro rappresenta una missione impossibile!”. E d’altra parte scegliere un partner implica anche accettare di vivere con chi è differente da sé, impresa non semplice, che può realizzarsi se sussistono determinate condizioni.
La tendenza delle persone è comunque quella di ricercare un partner; la scelta della persona con cui dar vita ad una relazione e la durata della relazione stessa dipendono da tanti fattori complessi che hanno a che fare con ciò che siamo, con ciò che siamo stati e con ciò di cui abbiamo bisogno per il nostro futuro. Molti scelgono di vivere con un’altra persona per motivi utilitaristici oppure per non sentirsi diversi dagli altri; altri scelgono il partner per generare figli oppure per soddisfare un bisogno fondamentale di sicurezza ossia per avere una persona di riferimento in caso di bisogno e combattere così l’angoscia della solitudine.
Ciò che risulta poi determinante nella scelta del partner è la fiducia. Per concederci all’altro abbiamo bisogno di fidarci. Fiducia nell’altro, apertura verso ciò che è diverso da sé, disponibilità al cambiamento (permettere l’avanzamento del nuovo) sono elementi importantissimi per la costruzione di una relazione, possono contribuire a far decollare il rapporto nelle sue fasi iniziali e al mantenimento dello stesso. Il rapporto di coppia può offrire numerose opportunità di crescita personale, addirittura c’è chi sostiene che “la relazione di coppia può rappresentare la forma più efficace di psicoterapia esistente, o meglio, se vogliamo uscire dall’idea di sano e di malato, un’opportunità incredibile di evoluzione per ciascuno” (Menghi, in Andolfi, 1999). Un’occasione da non perdere. La magia del rapporto di coppia, quando si compie, consente di far emergere nuovi aspetti di sé e “di scoprirci differenti da come pensavamo di essere” (Menghi, in Andolfi, 1999). Come suggerisce Canevaro, non si può non considerare inoltre “l’aiuto reciproco che ognuno dà all’altro nel graduale distacco dalla propria famiglia d’origine, titanico lavoro che a volte non finisce mai e che sempre condiziona l’andamento del rapporto” (in Andolfi, 1999).
Quindi, nell’analisi di ciò che può aiutare o viceversa ostacolare la nascita di relazioni durature è importante guardare dentro noi stessi e non solo là fuori; il problema non ha solamente a che fare con la possibilità di trovare la persona giusta, magari nascosta chissà dove, ma anche con la nostra disponibilità ad aprirci al nuovo, al cambiamento (anche nel rapporto con la famiglia d’origine), ad aprirci verso ciò che può apparire ai nostri occhi, soprattutto inizialmente, come troppo diverso da quello che siamo per poter dar vita ad una storia….
Per chi volesse approfondire queste tematiche è possibile farlo attraverso riflessioni, esperienze personali e commenti all’interno di questo spazio.