Stiamo per entrare nella cosiddetta “Fase 2” e gradualmente verranno consentite sempre maggiori attività fuori casa nella speranza di poter tornare ad una vita più normale seppur con regole da rispettare per tutelare la nostra ed altrui salute, fintanto che non si capirà qualcosa in più del maledetto virus, sia sul fronte della cura che del vaccino.
La fase 2 credo che possa spaventare molte persone, forse anche in modo più ansiogeno rispetto alla prima fase emergenziale, quando siamo stati costretti a rimanere a casa; infatti, è proprio in questa fase 2, caratterizzata da tanti piccoli passi che dovrebbero condurci gradualmente alla normalità, che alcuni di noi potrebbero percepire i rischi maggiori per la salute; fintanto che eravamo rinchiusi fra le mura domestiche ci si sentiva in qualche modo abbastanza protetti, ma ora, l’idea di uscire da quel luogo sicuro può spaventare. I miei pensieri vanno a coloro che in passato hanno già sofferto di disturbi d’ansia, sono soprattutto loro che potrebbero vivere con maggior disagio questa fase così delicata.
Cerchiamo di capire in che modo affrontare l’ansia in questa fase con alcuni suggerimenti:
GIUSTA CONSIDERAZIONE DEI PERICOLI
- il problema non deve essere né sottovalutato, né sopravvalutato, entrambe le strade conducono a comportamenti inappropriati
- certe emozioni, come la paura, possono ostacolare la nostra capacità di avere una visione ampia del problema, è importante esaminare quello che sta accadendo “allargando la visuale”
- l’ansia può condurre ad immaginare gli scenari peggiori e a fare previsioni catastrofiche, è importante mantenere l’equilibrio tra sensazione di paura e valutazione dei rischi oggettivi
- avere fiducia nelle pratiche precauzionali che abbiamo finora acquisito (ad es. distanziamento sociale, frequente lavaggio delle mani)
NON VIVERE SOLO DI CORONAVIRUS
- la ricerca ossessiva di informazioni sull’epidemia di COVID-19 rischia di nutrire la paura; limitare l’esposizione alle notizie sull’epidemia, ricercare informazioni non più di due volte al giorno
- è importante informarsi solo attraverso canali credibili, evitare la disinformazione
- nutrirsi di storie e immagini positive (ad es. io spesso cerco di ricordare le storie dei nostri anziani centenari che hanno sconfitto il virus)
- coltivare uno stile di vita sano (ad es. alimentazione equilibrata, fare attività fisica, ecc.)
- mantenere i contatti sociali, con i famigliari e gli amici, parlare con persone di fiducia
ATTENZIONE ALLA GESTIONE DELLE EMOZIONI
- non ricorrere all’uso di droghe o alcool per gestire le proprie emozioni
- riconoscere ed accettare l’incertezza
- evitare una ricerca ossessiva “dell’invulnerabilità”, può condurre ad una chiusura eccessiva verso l’esterno con ricadute negative sul modo di vivere la quotidianità e il futuro
- ricordare quali risorse personali-relazionali hanno aiutato in passato ad affrontare i momenti di crisi
- se ci si sente sopraffatti dalle emozioni parlare con una persona di fiducia all’interno della propria comunità, avere in mente dei riferimenti a cui chiedere aiuto in caso di necessità
- non farsi condizionare dalla vergogna se riteniamo utile chiedere aiuto