Che cosa significa essere assertivi? Recentemente si parla spesso di questa competenza sociale ed esistono dei veri e propri training per imparare ad essere persone assertive. Si tratta di una competenza che consente un inserimento positivo nella collettività e di raggiungere, con maggior probabilità, i propri obiettivi.
La persona assertiva è in grado di esprimere le proprie idee e i propri bisogni con efficacia, senza perdere il controllo delle emozioni, senza diventare aggressiva, senza manipolare, senza disimpegnarsi dalle situazioni e tenendo in considerazione i sentimenti altrui.
Il comportamento assertivo si contrappone allo stile comunicativo di tipo passivo e aggressivo.
Il comportamento passivo è quello di colui che si arrende al volere altrui e reprime i propri desideri dando spazio a manipolazioni, atti d’offesa e prevaricazioni; spesso è l’atteggiamento di chi cerca l’approvazione altrui prima di tutto, di chi preferisce evitare situazioni potenzialmente ansiogene e/o conflittuali, di chi confonde una presa di posizione per aggressività; alla lunga può portare a rabbia, perdita della stima di sé, risentimento.
Lo stile aggressivo, invece, caratterizza chi, per affermarsi, si impone con violenza, è un’ espressione di ostilità che si realizza invadendo gli spazi altrui; generalmente tale comportamento è una reazione legata al sentimento di debolezza nel rapporto con gli altri e al riconoscimento esclusivo dei propri diritti e bisogni.
Essere assertivi significa saper conversare (ad es. mosse di autoapertura, inserimento nelle conversazioni, cambiare argomento, chiudere una conversazione) e saper gestire situazioni spiacevoli, ad esempio con persone invadenti, aggressive o manipolative.
Esistono dei veri e propri training che consentono di sviluppare le tecniche di comunicazione necessarie per potersi destreggiare in vari tipi di contesto. Per fare qualche esempio concreto, la tecnica dell’inchiesta negativa risulta utile di fronte a chi ci critica in modo immotivato, è finalizzata a stimolare negli altri una critica più attenta e meno emotiva; dapprima si ammette la possibilità di errore (“Forse avrei potuto fare diversamente….”) e in un secondo momento si chiedono maggiori delucidazioni all’interlocutore (“Dove pensi che io abbia sbagliato?” “Cosa avresti fatto tu al mio posto?”); se la critica è immotivata emergerà chiaramente come conseguenza delle proprie domande.
Lo stile comunicativo può condizionarci in tanti tipi di contesto, da quello lavorativo a quello famigliare o amicale.
Essere assertivi è un modo di comunicare che consente di rispettare se stessi nel pieno rispetto degli altri, non è certo facile ma ci si può mettere utilmente alla prova per assaporarne i vantaggi.
“Un no pronunciato con convinzione è molto migliore di un sì pronunciato unicamente per compiacere o, ancora peggio, per evitare problemi.”
MAHATMA GANDHI